MUSSOMELI – Chi punta il dito contro le giovani generazioni, scordando forse, per comodità o per superficialità, che sono il frutto anche delle sue scelte, evidentemente non ha idea di quell’Italia che giorno dopo giorno opera con passione, e ben che meno ne ha della Sicilia.
Ancora una volta un’importante lezione del lavoro che va fatto, di cui si ha necessità oggi più che mai, arriva dalla scuola. “È da qui che deve partire la vera rivoluzione culturale. È da qui che bisogna partire per cambiare il modo di pensare. È da qui che si deve partire per un riscatto autentico di noi siciliani.” Ne è convinta la docente di Storia e Filosofia al “Virgilio” di Mussomeli Maria Rita Mendola, da anni impegnata, con costanza e determinazione, a traghettare i suoi ragazzi verso i sani concetti di cittadinanza e costituzione, di storia e memoria, proprio come i titoli dei progetti che porta avanti. Appoggiata dalla dirigente Calogera Genco, passo dopo passo, è riuscita a elaborare una formula vincente in materia di educazione che, ancora una volta, ha trovato conferma nell’ultimo incontro organizzato nell’Auditorium dell’Istituto, quello con lo scrittore Roberto Mistretta e con l’eurodeputato e presidente della Commissione Antimafia Europea Sonia Alfano. L’occasione la presentazione del libro “Il miracolo di don Puglisi” del giornalista mussomelese.
Una mattinata densa di emozioni, di riflessioni, ma soprattutto carica della voglia di conoscere da parte degli studenti presenti. Platea attenta, silenziosa, che di certo ha accolto l’invito di Alfano: “Ragazzi cercate la verità, leggete. Stare dalla parte giusta vi consentirà di poter gustare la gioia di raggiungere qualsiasi obiettivo grazie alle vostre risorse, di essere cittadini vivi, uomini liberi e democratici con una memoria.”
E tra i tanti testi consigliati, fra tutti, più volte, si è soffermata sull’importanza di leggere, rileggere e studiare la Costituzione, che non è – ha sottolineato – “un semplice elenco nero di regole”.
Un’arma, quella della conoscenza, che consentirà di allontanare il rischio che la storia, quella più buia, si possa ripetere. E, ad esempio, ha portato il piano di Cosa Nostra per eliminare il pm palermitano Nino Di Matteo, oggetto di minacce proprio nei giorni di Pasqua. Una vicenda che richiama alla mente le peggiori pagine del passato, con protagonisti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Spetta quindi a ciascuno di noi fare in modo che le cose cambino, e il racconto di Giuseppe Carini attraverso le pagine di Mistretta può rappresentare l’input.
Fin da piccolo Carini sognava di diventare un boss, perché nella sua Brancaccio, quel ruolo comportava potere e rispetto. Ma, una semplice ora a settimana regalata ai ragazzi del suo quartiere su invito di quel prete appena arrivato, gli ha fatto comprendere la vera via dell’onore. Certo, ha dovuto rinunciare a tanto, dalla sua famiglia ai suoi amici, eppure con la sua scelta sta continuando a costruire un futuro più roseo per tutti noi. “È il miracolo vivente di Don Pino Puglisi” – ha affermato lo scrittore, che ha conosciuto la figura del prete palermitano grazie al magistrato Giambattista Tona, che con lui ha collaborato per la stesura di un altro suo recente libro, “Giudici di frontiera”. Così, da Don Puglisi a Carini, da Tona a Mistretta, in un passaggio di consegne continuo, anche noi possiamo prendere in mano la fiaccola della giustizia e della legalità, e farci promotori della nostra rinascita, del nostro futuro, della nostra libertà da tutte le mafie, da quelle tradizionalmente intese a quelle rappresentate dal potere politico o dal sistema dell’informazione, entrambi sempre più spesso inquinati da una mentalità malata.
“Le parole devono essere confermate dai fatti”, affermava don Pino. Una frase che Mistretta riprende nelle primissime pagine del suo libro e che ciascuno, a proprio modo e nel proprio ambito, dovrebbe far propria.
E, al “Virgilio”, la dirigente Genco e la docente Mendola l’hanno finora applicata facendo dei progetti “Cittadinanza e costituzione” e “Storia e memoria” delle vere e proprie materie d’insegnamento trasversali.
All’incontro erano presenti tra gli altri il sindaco Salvatore Calà, il presidente del consiglio Mario D’amico, il maresciallo Tiziana Anzalone del locale Comando dei Carabinieri, e il responsabile della Protezione Civile di Caltanissetta Salvatore Saia.